ll 7 febbraio, in coincidenza con la Giornata europea della sicurezza in rete indetta dalla Commissione europea, le istituzioni scolastiche italiane sono state chiamate a dire “NO” al bullismo a scuola, dedicando la mattinata ad azioni di sensibilizzazione rivolte agli studenti e a tutta la comunità.
L’Istituto Lancia di Borgosesia, da sempre molto attivo nella lotta a bullismo e cyberbullismo, ha aderito promuovendo numerose iniziative.
Il programma è stato inaugurato il giorno precedente, martedì 6, con una conferenza in streaming sul tema nell’ambito del progetto #cuoriconnessi, ideato da Unieuro e Polizia di stato. Vi hanno partecipato le classi II A e III B dell’Ipsia “G. Magni”, per un totale di 43 alunni. La conferenza ha voluto sensibilizzare adolescenti, genitori e insegnanti al problema del cyberbullismo e a un uso consapevole dei dispositivi connessi alla rete. E’ infatti indispensabile imparare a cogliere e sfruttare gli aspetti positivi che l’universo online offre trasformandoli in opportunità di studio, lavoro e conoscenza dell’altro, ma allo stesso tempo affinare la capacità di riconoscerne le insidie e i pericoli.
Il giorno successivo nel plesso di via Marconi e in quello della Scuola Barolo a Varallo alcuni rappresentanti degli studenti hanno affisso le bandiere con lo slogan “Stop al bullismo” mentre nelle singole classi è stata dedicata mezz’ora di lezione per una riflessione sul fenomeno.
All’Istituto tecnico Lirelli, invece, è stata installata nell’atrio una cassetta dove sarà possibile raccogliere in forma anonima, o meno, eventuali segnalazioni. Il logo apposto sulla scatola e usato come immagine simbolo dell’iniziativa è stato disegnato da Mario, un ragazzo della prima meccanici. Riporta le iniziali NB, “No Bull” e una paletta con la scritta Stop Bullismo. Un modo per dare voce ai ragazzi che può andare anche oltre il fenomeno del bullismo e coinvolgere qualsiasi osservazione – positiva o negativa – per migliorare l’organizzazione della scuola. Nella giornata di mercoledì 7 i docenti sono passati nelle classi per illustrare l’iniziativa e sollecitare i ragazzi a farne uso. Contestualmente è stato chiesto di prestarsi a inventare e scattare una foto di gruppo per ribadire il loro No al bullismo.
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