Artigiano del legno, un diploma che garantisce lavoro ai giovani

Data di pubblicazione: giovedì, 27 febbraio 2020

Autore: Segreteria

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Ipsia “Magni”, prosegue l’opera di diffusione e promozione del nuovo corso di diploma di Artigiano del legno. Con sempre più sostenitori entusiasti sia nel campo degli artigiani che dei professionisti di settore. L’iniziativa è stata presentata ancora una volta a Varallo, dove il corso avrà sede (alla Formont di via Calderini), nella mattinata di sabato 22 febbraio. Il salone XXV Aprile ha ospitato un tavolo di relatori che ancora una volta ha sottolineato, con più motivazioni, la validità del progetto. Ha introdotto e moderato Silvio Brentazzoli, giovane varallese laureato con una tesi su Quintino Sella e l’istruzione professionale in cui ha trattato anche della scuola Barolo, storica scuola del legno la cui tradizione si vorrebbe in qualche modo far rinascere con il nuovo corso quinquennale: “Purtroppo dobbiamo combattere con una mentalità che vede il lavoro manuale come qualcosa di disprezzabile, tanto che oggi in Italia solo il 5% dei giovani lo sceglie come propria aspirazione contro il 25% dei coetanei francesi e il 60% degli americani. Al contrario è importante aiutare i ragazzi di terza media a scegliere in base alle loro attitudini”.

E’ tornato sull’importanza di un buon orientamento in uscita il consigliere con delega all’istruzione della provincia di Novara Andrea Crivelli il quale, come già molti imprenditori in analoghi incontri pubblici organizzati dall’Istituto Lancia, ha sottolineato l’eccessiva licealizzazione “che porta ad avere diplomati in aree o con competenze diverse da quelle che le aziende cercano e hanno bisogno”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il dirigente scolastico, Carmelo Profetto: “Viviamo al di sopra delle nostre possibilità e al di sotto delle nostre necessità. Senza capitale umano le industrie sono ferme. Oggi la maggioranza degli studenti sceglie un liceo, ma poi vediamo che siamo penultimi in Europa, dopo la Romania, per numero di laureati”.

L’opzione “artigiano del legno” è disponibile in tutta Italia in meno di 15 scuole e ha circa 800 iscritti, numero che non risponde al fabbisogno delle aziende, quantificabile in 10,12.000 posti di lavoro. L’ha ribadito anche Alberto Ruga, responsabile CNA Piemonte Nord per la zona Valsesia: “Il settore legno in Piemonte ha 13.000 addetti suddivisi in 3.500 imprese che spaziano da lavorazioni più tradizionali ad applicazioni anche molto moderne”.

Samuele Broglio, serramentista di Coggiola, già presidente nazionale della Federazione legno-arredamento di Confartigianato, è tornato al valore della scelta, da parte dei giovani e delle loro famiglie, dal punto di vista dello sbocco professionale, così come l’architetto Tommaso Verdesca, designer responsabile di progettazione all’interno alla falegnameria Monbois di Romagnano, ha ricordato d lavorare a fianco di un team di 14 falegnami.

Interessante intervento anche per Alberto De Pace, titolare della Galloppini Legnami di Borgosesia, che ha realizzato il padiglione del Giappone all’Expo 2015 di Milano. Ha chiuso gli interventi Fabio Multone, dell’omonima falegnameria di Borgosesia, attiva da tre generazioni, che ha invitato a visitare il Salone del Mobile a Milano per capire quanto un diploma in artigianato del legno possa avere un futuro.

Eraldo Botta, in qualità sia di sindaco di Varallo che di presidente della Provincia di Vercelli, ha ribadito, come in tutte le precedenti occasioni, il sostegno all’iniziativa che premia l’eccellenza artigiana: “Per partire con una classe servono uan ventina di iscritti. Se non si riuscirà quest’anno, non ci scoraggeremo e ci riusciremo l’anno prossimo”.